Artista dal gesto deciso e dalla tecnica unica, Silvia Canton ha scelto la pasta di ferro, il rame e l’acido (uniti all’olio) per dare forma all’emozione di Dante davanti al regno dell’espiazione. Cantica complessa, il Purgatorio è qui raccontato dall’artista come la terra di mezzo dove la riflessione su di sé diventa improcrastinabile. Una meditazione incisa, qui, nel profilo severo dell’autore. Ma lo spettatore è attratto soprattutto dal monte ostico, impervio, apparentemente inviolabile. Lì, l’acido germina in colature...
Artista dal gesto deciso e dalla tecnica unica, Silvia Canton ha scelto la pasta di ferro, il rame e l’acido (uniti all’olio) per dare forma all’emozione di Dante davanti al regno dell’espiazione. Cantica complessa, il Purgatorio è qui raccontato dall’artista come la terra di mezzo dove la riflessione su di sé diventa improcrastinabile. Una meditazione incisa, qui, nel profilo severo dell’autore. Ma lo spettatore è attratto soprattutto dal monte ostico, impervio, apparentemente inviolabile. Lì, l’acido germina in colature che si fanno vegetazione impenetrabile e l’accesso pare impossibile, per poi rivelarsi in una spaccatura ruvida. Giocata su una gamma cromatica ridotta (i bruni ferrosi e l’azzurro) e tuttavia accesa come una sinfonia di ottoni, l’immagine porta in sé tutta la storia di un’artista che, partita da un figurativo declinato in dinamismi curvilinei, è approdata nel tempo a una gestualità quasi espressionista, fermandosi nel punto di equilibrio tra queste due forze apparentemente antitetiche.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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