Sergio Favotto intreccia tre canti del Purgatorio. Del primo coglie il momento in cui Dante e Virgilio, approdati alla spiaggia del monte, vengono accolti dalla luce con cui il sole, simbolo della grazia divina, colpisce i loro occhi e ristora il loro animo. È l’alba e il cielo è punteggiato di stelle: tra tutte spiccano le quattro che simboleggiano le virtù cardinali, comuni ad ogni uomo di buona volontà, a prescindere dalla sua fede religiosa. Dal secondo canto, invece, il maestro sceglie il momento in cui sulla riva giungono le...
Sergio Favotto intreccia tre canti del Purgatorio. Del primo coglie il momento in cui Dante e Virgilio, approdati alla spiaggia del monte, vengono accolti dalla luce con cui il sole, simbolo della grazia divina, colpisce i loro occhi e ristora il loro animo. È l’alba e il cielo è punteggiato di stelle: tra tutte spiccano le quattro che simboleggiano le virtù cardinali, comuni ad ogni uomo di buona volontà, a prescindere dalla sua fede religiosa. Dal secondo canto, invece, il maestro sceglie il momento in cui sulla riva giungono le anime degli espianti appena traghettate dall’angelo nocchiero: sono ancora lontane, perciò appaiono come diafani spiriti in lento cammino. Infine, la figura severa e maestosa dell’angelo guardiano del Purgatorio, che nel nono canto va incontro ai pellegrini sulla scala di fronte alla porta del regno. Virgilio sale speditamente i gradini, Dante, provato dal viaggio, lo segue facendosi coraggio. I toni tenui, sfumati e dolci della scena esprimono il paesaggio sentimentale tipico della seconda cantica: malinconia, nostalgia, speranza.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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