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Nell’Empireo, Beatrice, che Lucio Colusso ritrae vestita di bianco alle spalle di Dante, è resa ancora più bella dalla caritas che la anima: non è possibile descrivere la leggiadria del suo ineffabile sorriso rivolto a Dio, e l’artista ne tratteggia solo i contorni. Il poeta, invece, è rappresentato avvolto in un mantello rosso, nell’atto di riparare gli occhi dall’intensità della luce, mentre cerca lo sguardo dell’osservatore. In effetti, la vista assume un ruolo di primo piano nel canto e nel quadro. Abituandosi gradualmente, gli occhi di Dante distinguono dapprima un fiume sfolgorante che scorre tra sponde ricoperte di fiori variopinti, mentre innumerevoli faville vanno e vengono incessantemente tra l’acqua e il prato. Poi la visione subisce una metamorfosi: il fiume diventa una sorta di lago e quindi una “candida rosa”, mentre i fiori si rivelano essere i beati seduti sui suoi petali e le scintille gli angeli trionfanti.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri....
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