Olimpia Biasi si rifiuta di ridurre l’immagine a rappresentazione figurativa, referenziale e visibile; la sua ricerca, in linea con i presupposti dell’Astrattismo contemporaneo, riprende e sviluppa le idee che i Padri della Chiesa avevano formulato riguardo al problema dell’icona: tornare a riflettere, al di qua del visibile rappresentato, sulla possibilità dell’arte di essere ‘presentazione’ di un evento assoluto, di una visione di verità. Questo significa che ogni elemento che l’artista inserisce nell’opera, come il...
Olimpia Biasi si rifiuta di ridurre l’immagine a rappresentazione figurativa, referenziale e visibile; la sua ricerca, in linea con i presupposti dell’Astrattismo contemporaneo, riprende e sviluppa le idee che i Padri della Chiesa avevano formulato riguardo al problema dell’icona: tornare a riflettere, al di qua del visibile rappresentato, sulla possibilità dell’arte di essere ‘presentazione’ di un evento assoluto, di una visione di verità. Questo significa che ogni elemento che l’artista inserisce nell’opera, come il veliero appena accennato, è evocazione di un’idea, è lettura concettuale che ha a che fare non con un’opposizione tra visibile e invisibile ma con qualcosa che rende possibile l’invisibile stesso, il sogno, il desiderio, il ricordo o il presagio. All’interno di quest’opera ciò che l’artista presenta è l’apparenza splendente del viaggio, il fenomeno dell’attesa del futuro, la comparsa della luce del domani, l’idea della realtà che avverrà.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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