Tra gli spiriti combattenti per la fede, che si offrono alla vista del pellegrino nel cielo di Marte, Dante e il suo avo Cacciaguida parlano della città di Firenze. Non a caso, Donatella Bartoli li immagina in un contesto cittadino, lungo una via su cui si riflette l’azzurro del cielo, mentre alle loro spalle si delineano merlature, finestre, portici e muri in mattoni, di cui l’artista sottolinea la solidità attingendo con pennellate materiche alle sfumature della terra. Dante è colto in un atteggiamento di rispettoso silenzio, come...
Tra gli spiriti combattenti per la fede, che si offrono alla vista del pellegrino nel cielo di Marte, Dante e il suo avo Cacciaguida parlano della città di Firenze. Non a caso, Donatella Bartoli li immagina in un contesto cittadino, lungo una via su cui si riflette l’azzurro del cielo, mentre alle loro spalle si delineano merlature, finestre, portici e muri in mattoni, di cui l’artista sottolinea la solidità attingendo con pennellate materiche alle sfumature della terra. Dante è colto in un atteggiamento di rispettoso silenzio, come si può evincere dall’espressione concentrata e dalle braccia conserte. La mano alzata di Cacciaguida, invece, tradisce la foga con cui sta parlando della decadenza della sua città. L’inurbamento delle genti del contado, le lotte intestine e i bassi affari della borghesia mercantile hanno corrotto la Firenze feudale del suo tempo e hanno provocato la rovina di tante nobili famiglie dal passato glorioso.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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