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Il sabbione arroventato su cui corrono i sodomiti si scompone e si ricompone incessantemente in un caleidoscopico susseguirsi di motivi aniconici, che rendono il dinamismo della scena attraverso un’originale rielaborazione di stilemi futuristi. L’unico elemento figurativo è la mano che si protende verso il nulla nella parte superiore dell’opera: appartiene a Brunetto Latini, da cui Dante apprese i rudimenti della retorica ed ereditò il magistero morale e civile. Accanto al braccio teso verso il suo allievo prediletto, si snoda il filo che congiunge simbolicamente la condizione ultraterrena del maestro alla sua vita terrena, gravata dal peccato contro natura che ne provocò la dannazione. Il rosso in tutte le sue sfumature è il colore dominante: lo ritroviamo nella pioggia di fuoco sospesa sullo sfondo scuro, nel Flegetonte, il fiume di sangue in cui sono immersi gli assassini, e in molti dei frammenti in cui si dispiega la composizione astratta al centro della tela.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte...
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