Ulisse e Diomede, mitici consiglieri di frode, bruciano per l’eternità in una fiamma biforcuta all’interno dell’ottava bolgia dell’VIII cerchio. Del re di Itaca, però, Dante non sottolinea l’astuzia ingannatrice, bensì l’insopprimibile sete di conoscenza che lo spinse, ormai vecchio, a varcare le Colonne d’Ercole per esplorare il disabitato emisfero australe, violando così i limiti posti da Dio all’intelletto umano. Marco Sciame pone l’impavido eroe greco in una fiamma turbinosa e avvolgente, che guizza serpeggiando in...
Ulisse e Diomede, mitici consiglieri di frode, bruciano per l’eternità in una fiamma biforcuta all’interno dell’ottava bolgia dell’VIII cerchio. Del re di Itaca, però, Dante non sottolinea l’astuzia ingannatrice, bensì l’insopprimibile sete di conoscenza che lo spinse, ormai vecchio, a varcare le Colonne d’Ercole per esplorare il disabitato emisfero australe, violando così i limiti posti da Dio all’intelletto umano. Marco Sciame pone l’impavido eroe greco in una fiamma turbinosa e avvolgente, che guizza serpeggiando in infinite spire di fuoco, specchio dell’ingegno versatile e della curiositas del grande viaggiatore. Il dinamismo delle lingue incandescenti è allegoria della natura mai paga di Ulisse, sempre irresistibilmente attratto dall’ignoto di orizzonti irraggiungibili. La tensione che lo animò nella sua vita terrena si riflette ora nella contrazione dei suoi muscoli, nella disperazione del suo volto, nell’insoddisfazione del suo sguardo indomito.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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