Il rosso e il nero, colori delle radici dell’Inferno, costituiscono l’impronta digitale nell’opera dedicata all’undicesimo canto; in bianco, nella parte superiore dell’impronta, il pittore inserisce le parole di Virgilio, una sintesi delle frasi con cui il maestro spiega al discepolo la struttura del regno del male (la suddivisione delle colpe è basata principalmente sull’Etica Nicomachea di Aristotele). Le strofe del canto, con una scrittura che ricorda una graffiti di Street Art, si spezzano arbitrariamente, e le frasi...
Il rosso e il nero, colori delle radici dell’Inferno, costituiscono l’impronta digitale nell’opera dedicata all’undicesimo canto; in bianco, nella parte superiore dell’impronta, il pittore inserisce le parole di Virgilio, una sintesi delle frasi con cui il maestro spiega al discepolo la struttura del regno del male (la suddivisione delle colpe è basata principalmente sull’Etica Nicomachea di Aristotele). Le strofe del canto, con una scrittura che ricorda una graffiti di Street Art, si spezzano arbitrariamente, e le frasi ottengono un nuovo significato, staccate, spaccate: il “mezzo del cammin di nostra vita”, con il quale Dante inizia la Commedia, si perde nell’eternità dell’Inferno. L’impronta stessa è ingrandita quasi come se fosse vista al microscopio, a tal punto da rappresentare l’intero universo come un labirinto senza uscita, in cui l’inizio è anche la fine, un gorgo di gironi, metafora dell’ineluttabile destino a cui non può sottrarsi l’uomo peccatore.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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