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Il primo cielo del Paradiso, in cui il poeta incontra gli spiriti che mancarono ai voti, è liberamente interpretato da Sonia Strukul, a partire dall’ambientazione: alla luce che pervade ogni visuale, la pittrice sostituisce gli abissi neri dello spazio infinito e una lussureggiante vegetazione, che richiama il giardino dell’Eden. L’innovazione più radicale riguarda la guida del pellegrino, ovvero non più Beatrice, la teologia, ma Virgilio, la ragione: un umanissimo atto di fede in ciò che ci accomuna tutti, al di là di ogni credo religioso. I beati sono avvolti in globi di luce, che si intensifica in sintonia con il divampare della loro caritas e l’aumentare della loro beatitudine. A Dante sembrano immagini riflesse da vetri trasparenti o da superfici d’acqua, come si può vedere nella descrizione di Piccarda Donati, clarissa costretta a lasciare il monastero per contrarre un matrimonio d’interesse, ma rimasta nel cuore fedele alla sua vocazione.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge...
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