Sergio Favotto
Svolge la sua attività a Musano (TV), dove è nato nel 1945. Dopo la maturità classica consegue il diploma alla Libera Accademia Artisti Associati di Milano, laureandosi poi in Lettere a indirizzo artistico presso l’Università degli Studi di Padova. Dal 1971 al 1982 affianca all’insegnamento di materie letterarie la gestione di una galleria stagionale ad Asiago, dove conosce personaggi come Mario Rigoni Stern, Olmi, Celentano e il suo clan, la ‘bella gente’ brianzola, Mariano Rumor (allora Presidente del Consiglio) che convince l’ambasciatore Onu Ugo Bicego a offrirgli un’esposizione alle Nazioni Unite (da Favotto rifiutata per onesta valutazione dei propri limiti) e al Grand Palais di Parigi su invito di M.me Benketira, Presidente dell’Unesco. Il suo rifiuto a servirsi di strutture mercantili, dopo le alterne fortune con la galleria-casa editrice Abba di Brescia e la galleria pugliese SK, lo conduce a un percorso alternativo alle gallerie di prestigio e alle fiere d’arte, escludendo l’appoggio di critici e mercanti di spicco come Mario Russo della Barcaccia (dall’artista ritenuti, a torto o a ragione, non in sintonia con il suo pensiero). Ecco perché, accanto a una pittura forte, spesso violenta, in linea con le grandi rivendicazioni sociali comincia a coltivare una nicchia dedicata all’arte sacra e alle tecniche monumentali, impegnandosi di fatto in una guerra impari con le mode indirizzate verso la negazione del Figurativo: praticamente vent’anni di volontario oscuramento.
Si esprime in tutte le principali tecniche pittoriche e grafiche con predilezione per il Figurativo e, per la sua attività artistica e didattica, è stato incaricato da Rizzoli-Fabbri Editori di realizzare una serie di 13 fascicoli e alcuni volumi divulgativi su disegno e pittura. Come testimonial della Ferrario (la più antica fabbrica italiana di prodotti per belle arti), ha dipinto nelle grandi fiere di Milano, Roma e Francoforte, e nelle accademie di Brera, Anversa, Mosca e Almaty. Nei suoi lavori è costante la ricerca e la sperimentazione di tecniche e colori di nuova generazione, applicate in affreschi, murales, trompe l’oëil, realizzati in stile classico o moderno, per chiese, ville e ambienti civili.
Tra le tante opere, ha eseguito molti lavori di ampio respiro in una cinquantina di chiese e prestigiosi ambienti privati, fra cui spiccano gli affreschi nella basilica e nel monastero di Montecassino, quelli nel monastero benedettino di San Giovanni Evangelista a Lecce, le grandiose tele del transetto nella basilica di Sant’Andrea della Valle a Roma e la pala d’altare per il cardinale Angelo Sodano (Segretario di Stato Pontificio). Ha realizzato due grandiosi cicli d’affresco e uno ad olio su san Benedetto (57 tele per 450 metri quadri) e ha progetti in alcune chiese tra Roma, Catanzaro e Madrid. Come ritrattista ha eseguito il ritratto monumentale di Benedetto XVI nel Palazzo Presidenziale di La Valletta a Malta e i ritratti degli ultimi papi nella sacristia della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Da citare anche i cinque grandi capitelli sul percorso del santuario nazionale Tà Pinu di Gozo (Malta) le volte delle chiese di Ciano del Montello, Pezzan d’Istrana e Castelminio (tutte in provincia di Treviso), di Santa Maria delle Grazie di Marano Lagunare (UD), l’abside di Romallo (TN), una Via Crucis monumentale e quella per la chiesa di Musano (TV).
Mostre
Comincia a esporre a Treviso a partire dal 1965, arrivando alle importanti mostre di Torino e di Londra nel 1969 e attualmente conta, in Italia e all’estero, oltre 300 esposizioni collettive e personali in gallerie, ville storiche ed enti museali: Treviso, Torino, Venezia, Brescia, Londra, Milano, Parigi (nella storica galerie Bernheim-Jeune, al Grand Palais e al Salon des Nations), alla Fiera del Levante di Bari e di Udine, a Roma, Taranto, Trieste, Udine, Lignano, Reggio Emilia e a Caracas, Merida, Ciudad Guyana, a New York (al Planet Studio, alla Stendhal Gallery e alla NY University), a Toronto, Düsseldorf, Imperia, San Remo, La Spezia, Victoria e La Valletta (Malta), oltre a molte altre sedi prestigiose.
Da una quindicina di anni privilegia le ville storiche anziché le gallerie (Palazzo Roberti, Villa Benzi-Zecchini, Villa Onigo, Villa Emo) che gli consentono di abbinare all’esposizione conferenze e concerti; oppure gli ambienti monumentali attigui alle grandi basiliche, come le mostre nelle basiliche romane dei Santi XII Apostoli e di Sant’Andrea della Valle.
Premi
Nel 1973 vince il premio “Faro d’oro” a Santa Margherita Ligure e l’anno successivo la “Targa d’Oro” a Lugano, rinunciando poi a partecipare a qualsiasi altro concorso.