Simone Piaser

Cresciuto nella ‘bottega’ dei seguaci del compianto giornalista trevigiano Giorgio Garatti, si è laureato in Architettura presso lo “IUAV” di Venezia con una tesi sugli ambienti sotterranei della città di Treviso. Appassionato di archeologia, ricercatore e storico dei sistemi fortificati rinascimentali e sotterranei artificiali, si occupa di ricerche sulle strutture ipogee in generale e di studi sulle fortificazioni della terraferma veneziana, con particolare attenzione ai relativi sotterranei (cunicoli, casematte, cannoniere, bastioni).

Collaborazioni

Fa parte della sezione Archeologia di Italia Nostra ed è socio fondatore del comitato per il recupero delle mura di Treviso nonché cofondatore e presidente dell’associazione Treviso Sotterranea.

Pubblicazioni

Ha firmato numerosi articoli su riviste culturali in qualità di ricercatore storico. Per Chartesia ha curato i volumi della collana Urbis intitolati Le mura di Treviso. Da fra’ Giocondo ad oggi, un viaggio lungo 500 anni (2017), Treviso sotterranea. Dal Medioevo ai giorni nostri, storia e misteri della città nascosta (2017) e Padova sotterranea. Nel cuore delle mura rinascimentali esistenti più estese d’Europa (2018), contribuendo alla realizzazione dei primi due con i saggi: Fra’ Giocondo, Leonardo e il bastione circolare, Strutture sotterranee della mura rinascimentali di Treviso (in Le mura di Treviso), Strutture sotterranee nel centro storico di Treviso, La cripta del Duomo di Treviso fra eredità medievali e ampliamenti rinascimentali, Il sistema bastionato di Treviso e i suoi ipogei: un capolavoro del genio umanistico (in Treviso sotterranea). Ha inoltre scritto, con Katia Martignago, il capitolo intitolato Cripte di chiese costruite o ricostruite nel XVI secolo, incluso nel volume Le cripte di Venezia. Gli ambienti di culto sommersi della cristianità medievale (2018), e il saggio Strutture sotterranee rinascimentali e austriache, pubblicato nella miscellanea di studi Le mura di Verona. Da castrum romano a fortezza austriaca: storia di un capolavoro d’arte militare (2019).