Sullo sfondo di una magica notte stellata, Luca Dall’Olio rappresenta la montagna del Purgatorio che si erge dalle cristalline acque dell’emisfero australe, e in primo piano restringe il campo sulla cornice dei golosi, magri e scavati, con le braccia inutilmente protese verso i frutti di un albero che non raggiungeranno mai, proprio come quello capovolto già descritto all’arrivo nella sesta balza. L’artista pone l’accento sulla corruzione della Chiesa e tra i penitenti sceglie di rappresentare papa Martino IV e l’arcivescovo di...
Sullo sfondo di una magica notte stellata, Luca Dall’Olio rappresenta la montagna del Purgatorio che si erge dalle cristalline acque dell’emisfero australe, e in primo piano restringe il campo sulla cornice dei golosi, magri e scavati, con le braccia inutilmente protese verso i frutti di un albero che non raggiungeranno mai, proprio come quello capovolto già descritto all’arrivo nella sesta balza. L’artista pone l’accento sulla corruzione della Chiesa e tra i penitenti sceglie di rappresentare papa Martino IV e l’arcivescovo di Ravenna Bonifazio, famosi ghiottoni del secondo Duecento. È l’amico di gioventù Forese Donati ad indicarli a Dante, che con lui aveva scambiato irriverenti sonetti comico-giocosi: egli è rappresentato come un cavaliere, a preconizzare la ferale caduta da cavallo del malvagio fratello Corso, capo dei Neri fiorentini. Nel riprendere il cammino, il poeta sente avvicinarsi l’angelo della temperanza, che gli sfiora la fronte come una leggiadra brezza primaverile e gli cancella la sesta P.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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