In uno spazio silenzioso si impone una grande sagoma di Dante, a sinistra, a cui si contrappongono, a mezzo busto, le anime dei superbi con un peso sulla testa, che Mario Tavernaro rappresenta come ulteriori busti, sottolineando come i peccatori portino il peso di se stessi in conseguenza delle loro azioni. L’artista sceglie questa immagine per rappresentare il decimo canto del Purgatorio, dove le anime penitenti sono stravolte perché costrette a camminare sotto enormi pesi, avanzando lentamente a capo chino e incurvati verso il basso....
In uno spazio silenzioso si impone una grande sagoma di Dante, a sinistra, a cui si contrappongono, a mezzo busto, le anime dei superbi con un peso sulla testa, che Mario Tavernaro rappresenta come ulteriori busti, sottolineando come i peccatori portino il peso di se stessi in conseguenza delle loro azioni. L’artista sceglie questa immagine per rappresentare il decimo canto del Purgatorio, dove le anime penitenti sono stravolte perché costrette a camminare sotto enormi pesi, avanzando lentamente a capo chino e incurvati verso il basso. Come il sommo vate avvicina le anime dei superbi alle cariatidi, Tavernaro propone dei busti. Ma se da un lato le forme essenziali delle figure possono suggerire una certa solidità, osservando con maggiore attenzione, notiamo che la superficie cromatica sembra colare, ecco che le figure diventano fantocci di cera che compaiono in una dimensione surreale, semplici ed efficaci, tanto da risultare disarmanti.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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