L’immagine realizzata da Giuseppe Corradino unisce una macro-visione del Purgatorio con una micro-visione dell’episodio conclusivo del quinto canto, il colloquio con la misteriosa Pia de’ Tolomei. Le due campiture verticali in bianco e nero separate da una sottile linea rossa rappresentano cromaticamente il conflitto tra bene e male, condizione che caratterizza il Purgatorio dantesco; la linea rossa può anche riferirsi al cammino del Purgatorio, verso la morte che trasporta l’uomo da un mondo fisico ad un mondo metafisico, in cui...
L’immagine realizzata da Giuseppe Corradino unisce una macro-visione del Purgatorio con una micro-visione dell’episodio conclusivo del quinto canto, il colloquio con la misteriosa Pia de’ Tolomei. Le due campiture verticali in bianco e nero separate da una sottile linea rossa rappresentano cromaticamente il conflitto tra bene e male, condizione che caratterizza il Purgatorio dantesco; la linea rossa può anche riferirsi al cammino del Purgatorio, verso la morte che trasporta l’uomo da un mondo fisico ad un mondo metafisico, in cui l’identità rimane, ma il corpo, rappresentato dall’impronta, scompare. L’identità della Pia dantesca ha affascinato i pittori dell’Ottocento, che la ritrassero dolce e femminile; qui, invece, il suo viso è graffiato, così come l’impronta, solcata da tagli, a simboleggiare la sofferenza delle anime penitenti. Con speranza, però, guardando verso l’alto, Pia si rivolge a Dante con poche parole che racchiudono una preziosa richiesta: “Ricorditi di me”.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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