Una composizione essenziale, un attento gioco di equilibri, di volumi e di colori, racconta il decimo canto dell’Inferno, quando Dante e Virgilio si trovano nel VI cerchio, fra le tombe della città di Dite. I coperchi dei sepolcri sono sollevati, e lasciano vedere le anime degli eretici epicurei avvolti dalle fiamme. Mario Tavernaro costruisce lo spazio con campiture di colore piatte e uniformi, tutto è sospeso, bloccato. Su un fondo neutro, si stagliano i sepolcri infuocati: al centro una forma trapezoidale gialla da dove emergono una...
Una composizione essenziale, un attento gioco di equilibri, di volumi e di colori, racconta il decimo canto dell’Inferno, quando Dante e Virgilio si trovano nel VI cerchio, fra le tombe della città di Dite. I coperchi dei sepolcri sono sollevati, e lasciano vedere le anime degli eretici epicurei avvolti dalle fiamme. Mario Tavernaro costruisce lo spazio con campiture di colore piatte e uniformi, tutto è sospeso, bloccato. Su un fondo neutro, si stagliano i sepolcri infuocati: al centro una forma trapezoidale gialla da dove emergono una serie di figure, la più grande è Farinata degli Uberti. Dietro altre due sagome, una blu e l’altra rossa, Dante e Virgilio. I personaggi diventano manichini, presenze cieche e silenziose di uno spazio fuori dal tempo. Il linguaggio di Taverano è essenziale: mira ad un perfetto rapporto dell’elemento cromatico, dello studio delle volumetrie sintetiche, alla purezza dei volumi e alla semplificazione delle figure.
Al momento l'opera non è disponibile per la spedizione. Resterà in esposizione fino al 16 gennaio 2022 presso il Museo Casa Gaia a Portobuffolè (Treviso) per la mostra DIVINA COMMEDIA. L'arte contemporanea rilegge Dante Alighieri. Puoi comunque preordinarla ora.
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